Napoli, 30 gennaio 2014 – L’Eav non può fallire. E’ quanto ha stabilito il Tribunale civile di Napoli, con sentenza depositata lo scorso 20 di gennaio. L’ente autonomo Volturno è una società in house della Regione Campania e pertanto non può essere soggetta alle disposizioni di fallimento. Sospiro di sollievo dunque per i 3200 dipendenti delle società partecipate che gestiscono il servizio di trasporto pubblico regionale e per i 16mila lavoratori dell’indotto. Il tribunale ha così ribaltato le precedenti sentenze della Corte d’Appello di Napoli e della Suprema Corte, secondo le quali l’Eav era fallibile pur essendo ente pubblico purché rivestisse le forme di società regolata dal codice civile. In sostanza, la Corte di Appello accettava il ricordo presentato dalla New electro system teso ad ottenere la dichiarazione di fallimento. Ci ha pensato però il tribunale a rigettare quel ricorso poiché se vale la regola che un ente pubblico non può essere soggetto al fallimento, allora lo stesso vale per la società in house integralmente partecipata ed è questo il caso dell’Eav che non può essere collocata al di fuori dell’ente pubblico poiché a integrale partecipazione pubblica. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale della società Valeria Casizzone; questa sentenza chiarisce l’ambito in cui operiamo e garantisce i creditori oltre ai dipendenti, ma l’Eav versa in pessime acque con debiti che superano i 700 milioni di euro, che arrivano al miliardo se si aggiungono le potenziali passività in caso di perdita di contenziosi. Adesso si punta sul piano del commissario Pietro Voci che prevede l’equilibrio dei conti dal 2016. Negli ultimi 4 anni si sono risparmiati 24 milioni di euro. Ma ci vorranno ancora tagli per 7 milioni di euro l’anno.
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